La consulenza psicologica con il bambino: Come dire al proprio figlio che lo si porta da uno specialista?

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Quando i genitori chiedono una consulenza psicologica riguardante il proprio figlio hanno difficoltà su come comunicare al piccolo gli incontri che svolgerà con lo psicologo.

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È importante innanzitutto essere onesti con il bambino e fargli capire che i genitori sono a conoscenza del suo disagio e pertanto attenti al suo benessere. Infatti, l’obiettivo sarà quello di creare l’opportunità, grazie alla collaborazione di un professionista, di ristabilire in lui la serenità.

Il focus del lavoro è quindi creare una collaborazione attiva tra professionista, famiglia e bambino, che si esprimerà nella capacità del piccolo di sentirsi libero di esprimere i propri sentimenti, pensieri ed emozioni.

La consultazione psicologica con un bambino, si avvale di metodi e tecniche adatte all’età evolutiva infatti nella stanza sono presenti dei fogli di carta e dei colori, dei giochi adatti per ogni età come  animali, bambole, costruzioni, plastilina, macchinine ecc.

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Al bambino si potrà spiegare che avrà a disposizione questi oggetti e che la seduta verrà fatta con materiali che lui conosce.

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Inoltre, si può chiarire chi sia lo psicologo, ovvero una persona che capisce come i bambini pensano e provano determinate emozioni e trovare così i motivi del disagio.

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Lo specialista può anche chiedere la presenza durante la consultazione di uno o di entrambi i genitori per aiutare meglio a capire le dinamiche relazionali tra i membri della famiglia.

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